Il primo scritto di questo blog di estrema periferia mentale si intitolava: “Antò, fa caldo!“. Era l’agosto 2015, poco prima della settimana di Ferragosto. Dopo 8 anni sono qui, durante la settimana di Ferragosto, per tornare sul luogo del delitto.
Nel frattempo, seppur molto sporadicamente, qualche articolo ha arredato in una qualche maniera lo spazio desolato. Come quando si fanno quei progetti per rinverdire le aree periferiche e si mette qua e là qualche piantina che, ammesso riesca a sopravvivere, riesce solamente a segnalare ulteriormente il destino di desolazione del luogo. I contributi comparsi in questi 8 anni non solo non hanno dato un’identità a questo spazio, ma sembrano sottolinearne un suo destino.
La premessa farebbe pensare quindi che queste righe precedano gli inevitabili titoli di coda su un film piuttosto sperimentale. Ma con questo caldo (che nel frattempo è aumentato, anche se si litiga sulle possibili cause) si diventa diabolici. E così, dopo aver sbagliato e peccato, viene l’irresistibile voglia di perseverare. Se non altro per l’urgenza, di tanto in tanto, di scriversi addosso.