Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare

In tempi di bonaccia o calma piatta, appena si alza una parvenza di vento protestatario tutti i marinai accorrono, desiderosi di mettere le proprie imbarcazioni politiche a favore di vento.

Era successo con la crisi debitoria della Grecia. Governo Tsipras 1. Ministro delle finanze l’incendiario Yanis Varoufakis. La Grecia ribolle. Il vento contro l’Europa matrigna soffia forte. Ed ecco Atene invasa da pasdaran provenienti da tutta Europa, Italia ovviamente compresa. Tutti a fare gli eroi, a favore di telecamera, con gli euro degli altri. Alla fine Alexis Tsipras si è tenuto l’euro ed ha rispedito al mittente i nostri eroi in cerca di visibilità in conto altrui.

Oggi ci risiamo con i “gilets jaunes” (i gilet gialli) francesi. Più la battaglia impazza per le vie di Parigi e più si addensano figure pronte a scorgere in quel movimento (per la verità al momento piuttosto indecifrabile politicamente) somiglianze o addirittura coincidenze di piattaforma rivendicativa. Il M5S non manca mai quando si tratta di cavalcare la qualunque. Perfino quando è piuttosto insostenibile far convivere il doppiopetto governativo con il gilet giallo. Ma mirabolici tentativi di salita sul carro dei “gilets jaunes” arrivano anche da sinistra.

Non resta che constatare la disperante totale attualità delle parole di Lucio Anneo Seneca: “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare“.

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